Abbigliamento eco-sostenibile: un aiuto contro l’allergia da tessuti

Abbigliamento eco-sostenibile

Tutti noi sappiamo che il settore del fashion, soprattutto in Italia, vale milioni di euro e vanta una lunga schiera di appassionati e di influencer. Sono numerosi gli stilisti italiani conosciuti in tutto il mondo, il che ovviamente testimonia la qualità delle produzioni tricolori e dello stile. Nonostante ciò, la moda ha dimostrato negli anni di essere anche uno dei settori più inquinanti in assoluto. La produzione industriale causa, infatti, un tasso di inquinamento notevole, e inoltre i tessuti stessi possono causare conseguenze come l’allergia.

Un approfondimento sull’allergia da abbigliamento

Proprio come avviene quando si acquista un cosmetico, bisogna fare molta attenzione alla composizione del materiale. Spesso gli abiti utilizzano delle fibre sintetiche che, a contatto con la pelle, possono causare reazioni cutanee come la dermatite o le allergie. Inoltre, indumenti troppo stretti o di materiali sintetici possono provocare anche dei casi di irritazione intima: un sintomo fastidioso che si può presentare sia nelle donne, sia negli uomini. Nella maggior parte dei casi il principale responsabile di queste reazioni è il nichel, ma anche i tessuti di scarsa qualità incidono parecchio sulla salute della pelle e sul comfort.

Va però detto che pure i materiali naturali e apparentemente innocui possono causare reazioni a livello epidermico. Ci sono ad esempio persone con la pelle particolarmente sensibile a tessuti come la lana, anche se di eccezionale qualità, che in certi casi può causare effetti come la dermatite atopica e un prurito molto forte e costante. Nella lista delle sostanze in grado di infastidire la pelle troviamo anche le resine, i prodotti chimici sbiancanti, i coloranti, i mordenti e i biocidi.

Abbigliamento ecosostenibile: una valida alternativa

L’abbigliamento ecosostenibile diventa una preziosissima alternativa, e per svariate ragioni. In primo luogo, è più gentile sulla pelle, in quanto la composizione dei tessuti non contiene le sostanze che abbiamo visto poco sopra. Di conseguenza, si riduce drasticamente il rischio di dermatiti, allergie e via discorrendo.

In secondo luogo, i vestiti prodotti secondo una logica ecosostenibile hanno un tasso di inquinamento di molto inferiore, rispetto al cosiddetto fast fashion. Questo per via del fatto che vengono utilizzati dei materiali a basso impatto ambientale. La ricerca scientifica progredisce di giorno in giorno, con la realizzazione di tessuti sempre più etici da questo punto di vista. Inoltre, sono numerosi i marchi famosi o le piattaforme di shopping online che hanno scelto di abbracciare la filosofia della moda ecosostenibile, mentre altri sono nati appositamente per questo.

Va comunque detto che siamo ancora agli albori, e che le soluzioni oggi sono limitate rispetto al potenziale futuro. In sintesi, siamo ancora lontani dalla realizzazione di tessuti realmente a impatto zero, ma la strada intrapresa è quella giusta, anche per merito degli ingenti investimenti economici in questo comparto.

Le certificazioni dell’abbigliamento sostenibile

Come abbiamo detto, sono numerosi i brand italiani che hanno abbracciato la sostenibilità nella moda, e che promuovono iniziative e prodotti a vantaggio dell’ambiente. Le certificazioni rappresentano un punto fondamentale quando si valuta la reale sostenibilità di un qualsiasi prodotto tessile. La OEKO-TEX, ad esempio, certifica la presenza di tessuti e materiali sicuri non solo per l’uomo ma anche per il pianeta, in quanto del tutto privi di sostanze tossiche o contaminanti.

Continuando con le certificazioni, un’altra importante è la GOTS, che invece si concentra sull’utilizzo di materie prime naturali come la canapa, il lino e la lana. Per quel che riguarda l’etica del lavoro, c’è una certificazione apposita e si tratta della famosa SA8000. Altre certificazioni sono la PETA e la Fur Free (animali), insieme alla GRS e alla PSV (riciclo e riutilizzo della plastica).