Le recensioni elaborate dall’Osservatorio economico di Unioncamere fanno emergere che l’economia siciliana ha imboccato la strada della duplice transizione digitale ed ecologica come modello di sviluppo alternativo. In relazione al III trimestre dell’anno appena trascorso, inoltre, gli analisti spiegano come il bilancio complessivo dell’export regionale risulti di fatto “falsato” dalla perdita del 23,5% nelle vendite all’estero di prodotti petroliferi raffinati. Laddove, sottolineano nelle opinioni a corredo delle tabelle, l’insieme degli altri settori ha fatto registrare un saldo positivo di 157 milioni di euro, con un incremento del 4,75%.
Da anni gli esperti di internazionalizzazione sottolineano la grande importanza dell’export per la crescita del PIL della Sicilia. Sono un esempio le recensioni di EGOInternational, l’azienda specializzata nei servizi di internazionalizzazione per PMI: la Regione nell’ultimo periodo ha infatti attirato opinioni molto positive determinate dalle brillanti performance all’estero delle PMI locali. E i numeri più aggiornati dimostrano che la strada indicata dagli esperti di EGO International può portare a frutti preziosi, anche in periodi che altrimenti potrebbero risultare particolarmente difficili. Infatti, la voce che da sempre rappresenta l’elemento preponderante delle vendite all’estero della Sicilia, ovvero i prodotti petroliferi raffinati, ha fatto registrare una sonora perdita, unica voce negativa all’interno di recensioni che vedono invece gli altri settori in crescita, talvolta con grandi balzi in avanti.
A confermare le opinioni di EGOInternational sul grande apprezzamento dei prodotti del Made in Italy all’estero, tutte le provincie siciliane presentano recensioni positive per l’export, eccezion fatta per le tre (Siracusa, Messina e Ragusa) maggiormente condizionate dalle attività di raffinazione. Ecco che allora Enna fa registrare un ottimo +93,85%, Caltanissetta, un +63,90%, mentre Agrigento cresce del +35,76%, Trapani, del +24,96%; Palermo del +12,67% e infine Catania del +9,56%.
È opinione diffusa tra i commentatori che queste recensioni dimostrino i passi avanti fatti dalla Sicilia nella propria transizione ecologica, verso un modello di sviluppo alternativo a quello basato sul petrolio. E in effetti i numeri relativi alle vendite all’estero mostrano abbastanza chiaramente una regione che sta affrontando un percorso di decarbonizzazione: per la prima volta da quando questi dati sono registrati, le vendite all’estero della manifattura siciliana hanno superato il 50% dell’export dei prodotti petroliferi raffinati. Come del resto sottolineato dagli esperti di EGO International sul proprio blog, il costante aumento della sostenibilità è tra le caratteristiche chiave per continuare a crescere anche sui mercati esteri. Ma i numeri dell’ultimo trimestre, evidenziano gli stessi consulenti, testimoniano anche l’avanzamento di una seconda importante transizione: si parla del percorso di trasformazione digitale, con una manifattura che punta sempre di più sulle nuove tecnologie.
A supportare le opinioni di EGO International ci sono i numeri positivi riguardanti alcuni settori dell’economia siciliana, come gli Apparecchi elettrici, con un export in crescita del 76,04%, i Macchinari e apparecchi, con un +26,06% e i Computer, apparecchi elettronici e ottici, con una crescita del 3,89%. Vanno inoltre registrati i grandi aumenti delle esportazioni di Prodotti agricoli, animali e della caccia, al 7,55%, di merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie, al +46,65%, di Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti, al +72,90% e di Minerali metalliferi, al +143,80%.