Attualmente si parla molto della cannabis light o marijuana sativa, per via della sua utilità e per il fatto che non produce le controindicazioni tipiche dei cannabinoidi. In Italia in tanti hanno già usufruito di questo prodotto, al punto che la marijuana CBD ha avuto un successo molto vasto nella Penisola. Si tratta infatti di un mercato che continua a registrare numeri da record in tutta Europa, e stanno anche nascendo delle scuole in alcune città che offrono dei servizi di consulenza legale nel settore.
Italia prima in Europa per consumo di cannabis light
Il mercato della cannabis sativa vale circa 40 milioni di euro in Italia, e negli ultimi 5 anni questo settore ha fatto dei giganteschi passi in avanti. La portata del business la si intuisce facilmente anche alla luce di un altro dato: in cinque anni i terreni coltivati a cannabis legale hanno aumentato la propria superficie di circa 10 volte, ed è un numero che deve far riflettere sulle potenzialità di questo comparto (circa 4.000 ettari).
Per quel che riguarda il posizionamento della Penisola nella classifica europea, semplicemente ad oggi sono pochi i paesi che sono riusciti a fare meglio dello Stivale, dato che l’Italia si piazza tra le prime nel vecchio continente. È chiaro che ha impattato la liberalizzazione della cannabis a percentuali quasi nulle di THC, ed è ovvio che sia così, dato che la legalità l’ha resa enormemente popolare fra giovani, meno giovani e individui con particolari problemi di salute. A fronte dei dati visti oggi, vi sono alcuni siti web che forniscono informazioni e approfondimenti sulla marijuana legale, dando anche la possibilità di acquistarla direttamente sulla loro piattaforma.
E a proposito di Internet, è bene sottolineare che gran parte del boom delle vendite è avvenuto proprio per merito degli e-commerce specializzati in cannabis sativa. Molti italiani, non a caso, acquistano online anche questo tipo di prodotto, per via della comodità del canale e per tutti gli altri vantaggi derivanti dalle compere in digitale. Si prosegue con altre considerazioni, utili per spiegare il successo di questo prodotto, che ha conosciuto un vero e proprio boom durante il periodo del primo lockdown (2020). Molte persone, infatti, per spezzare noia e tensioni hanno deciso di introdurre questa piccola novità nella propria vita.
La cannabis business school: arriva anche la formazione
La cannabis light è un business, e su questo non ci piove. Un business che, come detto, muove decine di milioni di dollari ogni anno, e che non chiude le proprie porte a nessuno. Allora non deve stupire quanto segue: in alcune città della Penisola stanno nascendo delle scuole che si occupano di formare gli imprenditori che desiderano calarsi in questo mercato. I corsi in questione, tenuti da professionisti, insegnano agli iscritti le tecniche di coltivazione e – in linee generali – tutte le competenze necessarie per agire all’interno di un settore molto particolare. Si fa ad esempio riferimento alla cannabis business school, che ha aperto di recente a Milano, e che offre lezioni su svariati temi, dalla già citata coltivazione della marijuana sativa fino ad arrivare alle consulenze legali sull’argomento.
Per quel che riguarda i corsi di laurea, l’Italia è ancora indietro, ma non sono escluse sorprese a breve. Come sempre, la Penisola imiterà il modello statunitense: il primo ad essersi mosso a livello professionale nel settore della formazione, anche a livello universitario. È pur vero che l’Italia è un paese molto diverso, e che ancora oggi – nonostante la legalizzazione – il tema della cannabis sativa genera confusione e scalpore, dubbi e domande. Ma c’è da scommettere che, grazie agli istituti che si occupano di formazione, le cose miglioreranno.