Nella vita della maggior parte degli individui, arriva un momento in cui si rende necessario di ricorrere ad un finanziamento. Un’esigenza accompagnata, spesso, da motivazioni particolarmente importanti, necessarie a soddisfare dei bisogni concreti ed indispensabili di un soggetto.
Tralasciando l’acquisto della prima casa, regolata, come noto, con una forma di finanziamento comunemente nota col nome di “mutuo”, la richiesta di accensione di un prestito può avvenire per l’acquisto di un’autovettura o degli elettrodomestici di casa, piuttosto che per il rinnovamento del mobilio, solo per citare quelle alle quali fanno ricorso più spesso gli utenti.
Come comprendere l’effettiva convenienza di un finanziamento
Negli ultimi vent’anni, complice anche la forte perdita del potere d’acquisto della classe media italiana, il ricorso al credito al consumo è aumentato sensibilmente nel nostro paese. La via prediletta resta, a tutt’oggi, il ricorso al classico prestito finanziario, le cui domande vengono inoltrate tramite gli istituti di credito e le società finanziarie operanti nel mondo del credito al consumo.
Quando si ricorre all’accensione di un prestito, gli elementi da valutare sono diversi. Molti consumatori, erroneamente, tendono a prendere in considerazione solo un aspetto: il tasso d’interesse, ossia il TAN (tasso annuale nominale). Esso, però, non è solo uno dei fattori da tenere in considerazione nella scelta di un finanziamento.
Oltre ad esso, infatti, hanno un peso rilevante anche le spese di istruttoria, ovvero i costi sostenuti per l’apertura e gestione della pratica di finanziamento, che possono essere addebitate all’erogazione del prestito oppure diluite durante la vita del medesimo. Un’altra voce poco tenuta in considerazione è quella relativa alle spese per incasso rata, spesso esplicate non compiutamente in quanto incluse nella rata stessa.
Oltre a questi costi vivi, che costituiscono, di fatto, il guadagno dell’ente erogatore, il consumatore deve tenere presenti altri costi accessori come l’imposta di bollo dovuta all’erario e le spese per l’inoltro delle comunicazioni cartacee. Scegliere il prestito più conveniente, quindi, richiede un’attenta valutazione di tutti questi elementi, che competono un significativo dispendio in termini temporali.
Cessione del quinto: cos’è e perché è così richiesta dai consumatori
E spesso, oltre al danno, ossia la perdita di tempo, subentra la beffa, ovvero il diniego alla concessione del credito da parte dell’ente creditizio. Finanziamenti come la cessione del quinto dello stipendio, invece, sono molto più rapidi in quanto non hanno subito grandi variazioni di nessun tipo in questo periodo (leggi questa guida per approfondire).
Essa, ad oggi, rappresenta una forma di finanziamento tra le più richieste dai risparmiatori, grazie ai molteplici vantaggi che è in grado di offrire. Prendendo spunto dagli aspetti da valutare all’atto della richiesta di un finanziamento, si può notare come la cessione del quinto, spesso, risulti più conveniente rispetto ad un prestito tradizionale.
Oltre all’aspetto economico, questa tipologia di finanziamento risulta di forte appeal per una seria di fattori, seppur diversi tra loro, che fanno direttamente riferimento ad un aspetto di vitale importanza: la sicurezza. La cessione del quinto, come noto, si differenzia essenzialmente dai tradizionali prestiti per un aspetto più di altri: l’addebito della rata.
Anziché essere canalizzata sul conto corrente, essa viene prelevata direttamente dalla busta paga del richiedente, per un importo massimo pari al 20% dello stipendio percepito. L’ente erogante, quindi, si può avvalere della garanzia offerta del datore di lavoro, che è parte integrante del perfezionamento dell’iter burocratico del finanziamento: senza il suo avallo, non è possibile ottenere il prestito.
Il lavoratore, grazie alla trattenuta in busta paga, evita di incorrere in una problematica che, non di rado, accade a chi contrae un prestito con addebito in conto corrente: il mancato pagamento della rata causa indisponibilità del saldo: inoltre, grazie ad una copertura assicurativa obbligatoriamente inserita nel contratto, è tutelato in alcuni specifici casi, come perdita del lavoro o premorienza.