Le lingue sono molto importanti sul mondo del lavoro, ma alcune sono più richieste delle altre. È quindi necessario documentarsi su quali competenze linguistiche sono maggiormente volute dai datori di lavoro, per rendere il proprio curriculum competitivo ed interessante agli occhi dei recruiter. Naturalmente la lingua passe-partout per eccellenza rimane sempre l’inglese, eppure si tratta di una conoscenza necessaria ma non più sufficiente per accedere alle posizioni lavorative più ambite. Scopriamo allora quali altre lingue sono in grado di aprire la strada a nuove e coinvolgenti possibilità di carriera e di lavoro.
Le 10 lingue più richieste dal mondo del lavoro
- Inglese, la lingua più utilizzata e parlata su internet e nel business.
- Spagnolo, la seconda lingua più utilizzata. È parlata e studiata specialmente negli Stati Uniti, nelle ex colonie spagnole e in Marocco.
- Cinese Mandarino, ovvero la lingua più parlata al mondo per numero di parlanti madrelingua, utilizzata in Cina, e in altri paesi come l’Indonesia, la Cambogia e la Malesia.
- Francese, una lingua molto diffusa in tutta Europa e anche in altri continenti. Acquista alto valore nei contesti diplomatici ed istituzionali, ma il suo utilizzo è in continua espansione anche in altri ambiti.
- Arabo, la lingua più diffusa nel Medio Oriente e richiesta come requisito fondamentale in ambito delle traduzioni, del giornalismo, del turismo.
- Russo, la lingua del Paese più grande al mondo, molto richiesta nell’ambito dell’interpretariato.
- Tedesco, utile poiché la Germania offre interessanti prospettive lavorative in diversi ambiti.
- Giapponese, parlato da circa centotrenta milioni di persone e molto in voga al momento grazie al ritorno della moda Otaku.
- Portoghese, lingua ufficiale in ben otto paesi.
- Italiano, parlato da circa settanta milioni di persone nonché lingua ufficiale della nostra Penisola.
L’importanza delle certificazioni e i livelli di competenza
La certificazione linguistica è un documento che attesta formalmente il livello di conoscenza che si è raggiunto in una determinata lingua straniera. Sono molto apprezzate dagli HR responsabili dell’assunzione del personale poiché certificano in maniera chiara ed universale un determinato livello di conoscenza linguistica, che può andare da una conoscenza base (A1) fino ad un livello avanzato e quasi madrelingua (C2). Per ottenerla, si dovranno sostenere e superare esami che valutano le conoscenze scritte ed orali della lingua target, esaminati da una commissione specializzata che deve valutare il livello di competenza linguistica del candidato.
Inserire le lingue straniere e le certificazioni associate nel proprio curriculum vitae, è necessario per accrescere le proprie competenze ed ottenere una posizione di vantaggio in fase di selezione rispetto ad altri candidati per la stessa posizione aziendale, o magari per puntare a mansioni internazionali. Per evidenziare le esperienze e le conoscenze linguistiche correttamente sul proprio curriculum, bisogna cercare di impostarlo al meglio per dargli il giusto rilievo, prendendo spunto dai modelli di cv gratis già compilati disponibili sul web, che potranno fornire un’idea più chiara su come ordinare il proprio curriculum vitae o su come valorizzarlo.
Come anticipato poco sopra, esistono vari livelli di conoscenza che devono essere segnalati sul proprio curriculum vitae: madrelingua (ovvero la lingua che si parla perfettamente, generalmente dalla nascita), bilingue (madrelingua più lingue), eccellente (comprensione e comunicazione della lingua in modo fluido), buono (conoscenza base della lingua) ed elementare (comprensione della lingua a livello base). Inoltre, l’Unione Europea ha strutturato un Quadro Comune Europeo volto a dare una valutazione da riportare nel proprio curriculum vitae, i valori sono:
- A1 (principiante),
- A2 (elementare),
- B1 (pre-intermedio),
- B2 (intermedio),
- C1 (post-intermedio),
- C2 (avanzato).