
L’avvento del nuovo millennio ha portato con sé alcuni grandi benefici, che oggi sono diventati consolidati e scontati per tutti i cittadini. Basti pensare, ad esempio, alle grandi possibilità offerte dalla rete telematica, divenuta la fedele alleata degli utenti in qualsiasi campo. Dagli anni 2000, però, il nostro paese ha vissuto, seppur a fasi alterne, un sostanziale rallentamento dell’offerta del mercato del lavoro.
E a pagarne le conseguenze sono stati in primis i giovani, ormai abituati alla precarietà, spesso in difficoltà nel trovare un’occupazione anche solo saltuaria. Lo scottante tema dell’occupazione, però, non ha toccato solo le nuove generazione. A causa delle crisi intercorse negli ultimi dodici anni, da quella finanziaria di Lehmann alla più recente emergenza sanitaria, passando per i ripetuti attacchi al nostro debito sovrano, un numero significativo di nostri connazionali ha perso il proprio posto di lavoro.
Il mondo dei prestiti è radicalmente mutato negli ultimi vent’anni: oggi tutti possono potenzialmente accedere
Una situazione che, di riflesso, ha imposto una seria riflessione all’intero mondo creditizio, da sempre “faro” nel sostenere famiglie ed imprese nelle proprie spese ed investimenti. Vent’anni fa, ad onor del vero, la perdita del posto del lavoro rendeva di fatto impossibile l’accesso al mondo del credito: una stabile situazione lavorativa, infatti, era il requisito essenziale per poter contrarre un prestito personale.
Oggi, però, questo scenario è totalmente mutato, grazie ad una proposizione commerciale più ampia e particolareggiata del mondo del credito. Basti pensare, ad esempio, alla possibilità di ottenere un prestito personale per non disponendo di una busta paga, opzione inimmaginabile solo fino a poco tempo fa, che oggi è possibile ottenere soprattutto grazie alle offerte presenti in rete.
Il web, d’altro canto, ha sensibilmente mutato anche il mondo del credito, rendendolo più snello e meno burocratico, in grado di fornire risposte in tempi celeri agli utenti che inoltrano le proprie domande di finanziamento. Tuttavia, quando si vuole ottenere un prestito personale è bene informarsi al meglio su specifici portali, così da non avere spiacevoli sorprese al momento della firma o, ancora peggio, nel momento del pagamento delle rate.
Esempi di categorie che possono richiedere i prestiti senza busta paga
Accedendo ad essi, si potranno ottenere tutte le informazioni necessarie per poter inoltrare la propria domanda di prestito senza busta paga. Innanzitutto, a questa particolare tipologia di finanziamento possono accedervi, oltre ai già citati soggetti non attualmente occupati, anche i liberi professionisti, che, per loro natura, non percepiscono alcun reddito in via continuativa.
Un’altra categoria che può accedere ai prestiti senza busta paga è quella degli studenti universitari, che hanno fatto registrare un sensibile aumento di richieste nell’ultimo quinquennio. D’altro canto, le spese da sostenere durante gli anni universitari non sono affatto contenute: dalla retta dell’ateneo al posto dove alloggiare, l’aiuto dei genitori e i soldi accumulati con qualche lavoro saltuario, spesso non bastano a far fronte a tutte le spese da sostenere. E si impone la stringente necessità di disporre di ulteriore liquidità.
Grazie ad Internet, come accennato poc’anzi, sono nettamente migliorati i tempi di risposta alle domande di finanziamento inoltrate dagli utenti. Ed anche i prestiti senza busta paga, in tal senso, non fanno certo difetto. Il fattore “tempo”, d’altronde, è di fondamentale importanza, in quanto consente al richiedente, qualora venisse non accolta la propria richiesta, di potersi rivolgere ad un altro operatore senza perdere ulteriore tempo.
Rispetto al mondo bancario o postale, dove i tempi medi di risposto oscillano tra i 4 e 5 giorni lavorativi, la richiesta online viene evasa mediamente in 24 ore, a patto che l’utente abbia inoltrato tutta la documentazione richiesta dalla finanziaria.